11173410_1617598308476223_8331872379589579147_nQuesta è una piccola riflessione, uno scorcio, un pensiero che girando sui social network, ha catturato la nostra attenzione. Tutto parte da un piccolo pezzo di carta rinvenuto in tasca a un cadavere di un naufrago a Pozzallo.Un foglietto scritto alla sua amata da una persona di nome Salim. Questo è un momento, per chiunque volesse, per fermarsi, leggere e riflettere su ciò che è successo tre giorni fa a 60 km dalle coste libiche. Per riflettere su tutti i Salim di questo mondo e sulla nostra indifferenza. Il cordoglio che dura un giorno e poi tutto svanisce. Forse non c’entrerà con la natura di questo blog, ma dopo le 700 vittime( potrebbero anche essere di più, l’Onu ne conferma 800) e tutte le brutte parole circolate sul web, di gente che esultava per questa tragedia, un pensiero come quello di questa ragazza, il cui nome è Alessandra De Gaetano, ci è sembrato dovuto condividerlo. E’ il minimo che si potesse fare…

“Ho incontrato molte volte il nome “سالم” (Salim) tra le pagine del mio libro di grammatica araba. “Salim ha una macchina nuova, Salim si siede con gli amici al caffè l’Emiro, Salim non ama la filosofia.” …Cose che mi appaiono astratte, irreali, lontane. Del resto è questo che fanno spesso i libri, i giornali, la televisione: astraggono, depersonalizzano, rendono la realtà immagine, parola, dato, pensiero, narrazione, ma la comprensione si ferma lì, l’empatia si ferma lì.

Fino a quando nella sabbia spunta un pezzo di carta come questo, allora tutto diventa concreto,drammaticamente tangibile. E capisci che Salim non guiderà più la sua macchina nuova, non sarà più l’ amico di nessuno, non studierà la filosofia. Salim non sarà. E a dirla tutta già non è. 

Non è che una nota amara di realtà che smuove le coscienze per qualche istante, come farebbe un film qualunque, un racconto drammatico, una finzione qualsiasi. E domani sarà dimenticato. Un nome tra migliaia di nomi, un morto tra migliaia di morti.

“Tanto سالم non era mio amico, non lo conoscevo.”

Per noi tutti questi morti non sono nessuno. Ma quanti nessuno dovranno morire prima che qualcuno faccia qualcosa? …Prima che tutti ricordiamo che non esiste una vita che valga più di un’altra?

Nessuno è Salim.. “

 

Alessandra De Gaetano, studentessa universitaria IULM