Premessa: 

Questo non è il solito post di racconti, articoli, storie che siete soliti trovare su Duemondi.net, bensì un esperimento, una narrazione, forse il tentativo di una persona annoiata di far quadrare la propria vita. Il racconto di un’esperienza a Chicago che si rivela, giorno dopo giorno, una scoperta sempre maggiore di questa città e delle persone che la vivono. Un viaggio fra le tante cose che il protagonista Paulo imparerà, vivendo nella “Città del Vento.” Scoprendo lo stile di vita americano, le sue stranezze e tutte le particolarità di una delle città più simboliche degli Stati Uniti, ma poco conosciuta, tutto sommato. 

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Quello che ho imparato dopo una settimana a Chicago? Beh di cose ne sapevo già, avendo vissuto a New York, ma non immaginavo come la vita qui potesse essere ancora più stramba. 

1) Gli americani non si regolano

Cioè, non hanno una via di mezzo. E’ tutto un eccesso da una parte o dall’altra. Le pizze? Enormi. Il cibo? Se non è abbondante, che scoppi, non va bene. Fuori fa caldo? Dentro gli edifici tocca mettersi la giacca per quanto fa freddo, vista l’aria condizionata a manetta. E gli esempi potrebbero andare avanti per molto…ma credo di avervi reso l’idea…

Dovrebbe essere pasta....dovrebbe. Comunque sia un quintale e manco ti danno un piatto decente.

Dovrebbe essere pasta….dovrebbe. Comunque sia un quintale e manco ti danno un piatto decente.  

2) A Chicago è possibile godere di tutte le condizioni meteo immaginabili

Anche nello stesso giorno. Caldo, poi freddo, poi viene il diluvio, poi torna il sole, poi fa caldo, poi nevica (ok, questo no, non ancora). Escursioni termiche a paccare. Fuori c’è il sole? Beh, non ti fidare. Tu portati cmq dietro l’ombrello. Sarà il tuo miglior amico. E chissà cosa succederà quando arriverà l’inverno. San Gennaro, aiutami tu!!!

Diluvio universale...poi sole....poi diluvio....poi vento che ti porta via!

                                Diluvio universale…poi sole….poi diluvio….poi vento che ti porta via!

3) I prezzi non sono mai quello che sono

Tu vedi una cosa, ti piace, costa 99,99 $ sull’etichetta, vai lì con un centone tutto convinto, ma il commesso ti fa: “Non bastano.” “Perché?” “Ci sono le tasse!!!”. Un bel dieci percento buono buono (grazie stato dell’Illinois!!) che ti fa salire il tutto alla modica cifra di 109$. Che dire: Mortacci loro!

Sputa sangue...

                                                                          Sputa sangue…

4) Le distanze. Tremende. Immense. Profondamente tempranti

Uno ti dice: “Mah, la palestra è giusto dietro l’angolo!”. Sono trenta minuti a piedi, se va bene. Di spazio ce n’è, ma ciò che per un americano è vicino, per qualsiasi altra persona è lontanissimo. Forse avranno le gambe lunghe o forse è per questo che tutti si spostano in auto anche per andare al gabinetto.

I grattacieli sembrano vicini: sono 3 km a piedi

                                         I grattacieli sembrano vicini: sono 3 km a piedi

5) Il baseball è uno sport orrendo (per lo meno per un italiano abituato a pane e calcio).

Cioè, è proprio brutto. Non ha senso. E’ lento e dura un’eternità. La gente qua va in visibilio quando uno acchiappa una palla. Nei rari casi che la becca. Cioè, uno ci prova a vederlo, ma niente. Tra l’altro qui sono fan dei Cubs. Una squadra che non vince da più di cent’anni. A parlare con qualche tifoso, amano definirsi: “Una manica di amorevoli perdenti.” Mah…

Magari con una birra migliora. Ancora niente. Magari con due. Niente, anzi peggiora. Magari con tre, chissà. Arrivi alla quarta pinta e continua a farti schifo. L’unica soluzione è rassegnarsi e gridare: “Cameriere, portami ancora da bere!!!”

Padres-Cubs-Baseball

                                          E molto probabilmente neanche quest’anno vinceranno…

6) Nessuno gioca a calcetto

Sono tutti spastici (e se lo dico io..). Forse qualche messicano, ma la convinzione che mi dovrò rassegnare alle boccette si fa amaramente largo dentro di me, giorno dopo giorno.

Nota bene: impossibile trovare un campo da calcetto in erba, si gioca rigorosamente sul parquet dei campi da basket. Se ne trovi uno, scopri che ha le porte giganti, quasi da calcio a 7. Motivi (giuro, me lo ha spiegato il proprietario dell’impianto): “Perché agli americani piace segnare e così è più semplice.”

Saranno scarsi, ma menano come assassini. E pensare che qualcuno diceva che in America tiravano sempre indietro la gamba.

7) Chicca finale: Chicago è la città più pericolosa d’America

Altro che il Bronx, la parte sud della città è qualcosa a metà fra un ghetto e una favelas dove le bande si sparano giorno e notte e dove è possibile trovare cartelloni con su scritto: “Per favore, non sparate i bambini”. Insomma: qua ci sarà da divertirsi come giornalista! 

Il cartello lascia intendere cosa sia il Sud di Chicago. Presto, però, ci andrò a dare un'occhiata.

   Il cartello lascia intendere cosa sia il Sud di Chicago. Presto, però, ci andrò a dare un’occhiata.

 

Ed è passata solo una settimana…..